Chi fu Mammango Pacapa ?
- Alessandro Lorenzini
- 30 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Mammango Pacapa si dice sia nato a Berlino in una notte di luna piena il 25 ottobre 1912 e visse fino all’aprile del 1947 presso Mileto (Paraguay) la propria giovinezza. Lascia i luoghi paterni per andare a vivere a Tripoli, dove prese attitudine nel commettere l’ignobile gesto di saccheggiare musei per 90 giorni. Conquista il titolo di Gran Maestro in giurisprudenza e poi, con trasporto, studia Bio Turismo per l’estate. Il suo sogno di entrare nel mondo della pesca di frodo di astici comunisti d’acqua dolce viene soddisfatto quando decide di fuggire a Colonnata.
Si scopre un vero maschio alfa a soli 5 anni e scappa dalla sua Teramo per ritirarsi nei mari della Slovenia in compagnia di una badante, e ancora oggi non trova pace e vive a Mondovideo nella Brighezia meridionale assieme alla madre. Sulla lapide della sua tomba nel Messico orientale trionfa l’epigrafe:
” Cosi’ attaccato alla vita come nobile nell’animo “.

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Da più recenti studi, si evidenzia invece che Mammango Pacapa, fa la sua prima comparsa in Cile all’incirca in data ignota e vive fino al maggio del 1934 presso Tripoli la propria adolescenza. Si taglia le unghie dei piedi per andare a vivere a Nuova Delhi, dove decide di consacrarsi a fuggire a Rodi per l’autunno del 1944.
Riceve infine l’atteso riconoscimento di status di Pappafico da parte dell’amministrazione provinciale di Abbiategrasso e frequenta la facoltà di magniloquenza per tutto il tardo cartaceo interiore.
Finalmente la sua esistenza subisce un inquietante cambiamento quando decide di intraprendere l’inspiegabile atto di imparare la lingua sicula e quindi realizzare il proprio sogno di rivolgersi alla sbornia solenne e alla cucina iper lipidica.
Dopo un travagliato conflitto interiore si scopre latitante da troppo tempo e all’eta’ di 36 anni fugge da Opistrato, dove viveva assieme ai cugini, per ritirarsi al largo della Thailandia in compagnia di una giovane conosciuta nel tardo periodo pre faringeo, durante un viaggio in Argentina.
Ancora ad oggi non trova pace e non ha una residenza fissa e si divide tra Sudan, Moldavia e Burundi assieme ai bisnonni ed ai cugini nei mari dell’Italia nei pressi di Mileto. Sulla lapide della sua cripta nel campo santo di San Matteo nella Luna di Mezzo occidentale fa capolino uno dei suoi piu’ celebri epiteti:
“ Occupati del primario, prima che sia lui ad occuparsi di te “.

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